Non so se le vendite dei CD siano in ripresa o
meno rispetto ai downloads (dalle ultime nuove sembrerebbe di si, unitamente ai
vinile), ma più spesso il gradimento (e quindi le classifiche) verso un
cantante od un gruppo si misura tramite i click sui video di youtube o, se va
bene, sugli ascolti dei relativi mp3 venduti più o meno sulle grandi
piattaforme. Oramai i ritmi assurdi, stereotipati e ripetitivi, del nostro
vivere quotidiano non ci permettono più di concederci quei bei momenti (...il
positivo otium romano) per preparare il tuo stereo hi-fi (azz...anche questo
termine è oramai in disuso - sfido i nostri giovani a capire di che si tratta -
sostituito dal più celeberrimo "wi-fi"), mettere il CD (...o il
redivivo vinile) nel lettore (...sul piatto - ...per l'insalata, eh eh eh),
sedersi comodamente (sulla sedia, in poltrona, su un tappeto persiano), magari
nella penombra allontanando ogni rumore del mondo esterno e pensiero dalla
nostra mente e.....ascoltare per intero almeno uno o più brani se non tutto il
disco completo (almeno la facciata la si ascoltava sempre tutta, vista la
scomodità dell’individuazione dell’inizio traccia tra il garbuglio dei solchi).
Rituali oramai del passato che abbiamo aborrito, come quelli tribali che
accompagnavano gli adolescenti nel passaggio all'età adulta sotto la guida
vigile dello shamano o del capo-villaggio surrogati oggi da assurde pratiche
autolesioniste.
E' lo stesso azzeccato paragone della lettura su carta contro
quella a video o della scrittura con la digitazione di cui è comprovata
l'importanza per lo sviluppo cognitivo del bambino, ma anche gli adulti, ad
es., memorizzano ed interpretano meglio leggendo un testo scritto che non uno
digitale, sviluppando un più articolato senso critico.
Qualcuno potrebbe
obbiettare che sin dalla prima rivoluzione industriale la funzione dei pollici
opponibili, che tanta importanza ha avuto per l'evoluzione umana, è venuta
meno, ma poi sta a capire il tipo di mondo che vogliamo per noi e per le
generazioni successive. Stando così le cose il rischio che tutto venga meno
vuoi a causa dei cambiamenti climatici piuttosto che per un conflitto
termonucleare è alto, a meno che la tecnologia, causa di tanti dissesti, non
trovi la soluzione ai nostri mali (vedi ad es. oggi le energie rinnovabili
oppure gli ancora fantascientifici nuovi sistemi di propulsione che
permetterebbero all'uomo di proseguire nella ricerca di sconosciuti pianeti
compatibili con la vita, magari partendo da una base "lunare").
Luciano
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